Descrizione
Nel gennaio 2010, la “rivolta di Rosarno” mostrò all’opinione pubblica italiana ed europea le drammatiche condizioni di lavoro e di vita dei braccianti agricoli, soprattutto migranti, non solo a Rosarno, ma in tutto il Mezzogiorno. Da quegli eventi sono trascorsi dieci anni e molto è cambiato, grazie all’impegno di persone e gruppi.
Tuttavia, le condizioni dei lavoratori migranti sono per certi versi addirittura peggiorate e le cause strutturali di questi fenomeni non sono state intaccate: le relazioni diseguali di potere nei sistemi agroalimentari, che spingono le imprese agricole a comprimere i salari dei lavoratori; la vulnerabilità dei migranti dovuta alle normative sull’immigrazione e sull’asilo; la mancanza di politiche relative alla casa, ai trasporti e al collocamento; infine, la ripresa dell’emigrazione, che rende ancor più difficile la crescita di movimenti sociali nel Sud.
Questo libro riflette su cosa è successo nel decennio che è seguito alla rivolta di Rosarno, per rilanciare un dibattito su cosa è stato fatto, con quali risultati e cosa sarà importante fare nei prossimi mesi e anni nelle campagne del Sud, e non solo.
Mimmo Perrotta è ricercatore di Sociologia all’Università di Bergamo e collaboratore della rivista “Gli Asini”. Ha co-curato i volumi Agriculture and migration. Mobility and change in the Mediterranean area (Routledge 2016, con A. Corrado e C. De Castro) e Agricolture e cibo (n. 93, 2018, della rivista “Meridiana”, con A. Corrado e M. Lo Cascio). Ha partecipato a vari progetti di intervento sociale per e con i lavoratori agricoli migranti in Basilicata.